Mobilità 2016/17: la trattativa MIUR – Sindacati ancora in stallo.
Slitta ancora di 24 ore, aggiornandolo a domani alle ore 15, il tavolo tecnico al MIUR con le OO.SS. sulla contrattazione per la mobilità riguardante l’a.s. 2016/17. Dopo i passi avanti della scorsa settimana, tutte le Organizzazioni Sindacali nel corso dell’incontro di oggi hanno sostanzialmente posto due nuove questioni sui nodi ancora da sciogliere. Il MIUR ha aperto ad alcune richieste delle sigle sindacali, preparando una bozza di contratto che potrebbe rappresentare un punto di partenza per portare avanti il dialogo.
In linea con quanto dichiarato nelle precedenti riunioni, la Direzione del personale ha ritirato la proposta di CCNI del 3 dicembre e ne ha prodotta una nuova nella quale sono previste 4 fasi che prevedono:
Prima fase: fase comunale con le solite precedenze. Non si menzionano i trasferimenti su lingua inglese della primaria, ne’ sui corsi serali nel secondo grado.
Seconda fase: fase provinciale con le solite precedenze, ovvero è prevista l’acquisizione della titolarità di scuola per i DOS. Sempre in questa fase è prevista l’assegnazione della titolarità agli assunti in fase zero ed A.
In queste prime due fasi si esprimono i codici di scuola, non di ambito, e si può ottenere dunque una nuova titolarità. L’apprezzabile risultato sarebbe dunque quello di scavalcare la legge 107 almeno per tutti i movimenti nell’ambito della provincia: non solo per i neoassunti in fase zero e A ma per tutti i docenti già di ruolo prima dell’entrata in vigore della legge 107 e su tutti i posti compresi quelli nuovi del potenziamento.
Terza fase: per passaggi e trasferimenti tra province diverse in applicazione del piano straordinario di mobilità di cui alla legge 107 (assunti entro il 2014/2015).
Quarta fase: per neoassunti fase B e C nonché per gli assunti fase zero e A che vogliono partecipare a domanda per province diverse. In questa fase le previsioni contenute nella legge 107, in altre parole accantonamento dei posti per gli assunti da concorso nella provincia/regione di assunzione, nessun accantonamento per gli assunti da GAE rappresentano gli argomenti di maggiore discussone e conseguente stallo su cui non si è trovata ancora la quadra. Infatti, la mobilità professionale, ovvero la facoltà dei docenti di cambiare ordine o grado sarebbero destinati agli ambiti territoriali, perdendo la stabilità della sede come per la mobilità interprovinciale, che dovrebbe seguire la stessa strada della mobilità professionale, quindi la perdita di titolarità della sede in caso di spostamento interprovinciale.
Infine altro nodo da sciogliere sul quale i sindacati sembrano irremovibili è la richiesta di inserire nel testo del CCNI una norma di rinvio per una sequenza negoziale che consenta di definire un sistema di regole per l’attribuzione degli incarichi dall’ambito alle scuole.