Dal decreto n. 45 all’inizio dei corsi PAS “Lavori ancora in corso”

articolo scritto il 10 Dicembre 2013

Sono trascorse ormai tre settimane dalla pubblicazione in data 22/11/2013 del decreto dipartimentale n.45, a firma del Capo Dipartimento dell’Istruzione, dott. Luciano Chiappetta, con il quale si decreta l’attuazione dei percorsi abilitanti speciali, ai sensi dell’art. 15, commi 1ter e 16bis del D.M. 249/2010. Con tale decreto si affida agli UU.SS.RR. l’onere di trasmissione agli atenei e alle istituzioni AFAM degli elenchi degli ammessi, elenchi tra l’altro ancora in fase di aggiornamento e di ripubblicazione a seguito di errori e degli immancabili ricorsi. Tali istituzioni avranno l’onere di assegnare alle varie sedi i candidati, d’intesa con i Direttori Regionali.

Il decreto disciplina i criteri di ripartizione dei candidati, secondo procedure che garantiscano la frequenza dei corsi e lo svolgimento del servizio.

Prevede, altresì, i criteri da adottare per la priorità della frequenza dei corsi, nel caso si debbano suddividere i candidati in più anni accademici per recettività insufficiente di atenei o istituzioni AFAM in ambito regionale e disciplina, tra l’altro, le procedure di raggruppamento per classi di concorso o accorpamento di discipline comuni, nei casi di esiguità del numero dei candidati.

Il decreto prevede che per l´a.a. 2013/14 i corsi dovranno iniziare entro la seconda metà di dicembre e terminare entro la fine di luglio 2014. Tempi alquanto stretti e improbabili considerato la non definitiva certezza circa il numero di candidati legittimati alla frequenza dei PAS per le ragioni su esposte ma soprattutto per l’indisponibilità manifestata da molte università ad attivare i PAS per infanzia e primaria, ragion per cui il MIUR starebbe valutando l’offerta formativa di alcune università private e/o telematiche.

Inoltre non da ultimo è da considerare che molte università stiano spendendo energie e risorse per la predisposizione dei bandi per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno rivolte al personale abilitato e che pertanto pur volendo, non potrebbero rispettare le scadenze fissate dal MIUR. Si prospettano pertanto all’orizzonte gli immancabili ritardi che da sempre hanno caratterizzato questo burrascoso percorso.

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