Nuovo rallentamento per il concorso-chimera della scuola.

articolo scritto il 9 Febbraio 2016

Sembra una chimera l’emanazione dei bandi del concorso scuola. Si passa da annunci imminenti di pubblicazione, che per inciso risalgono addirittura allo scorso anno,  a promesse mai mantenute che davano per certa la pubblicazione entro il 1 febbraio 2016. Ora l’ennesimo rallentamento della macchina burocratica riguarda quali e quante domande prevedere di lingua straniera? Domenica, nel corso dell’intervento alla scuola di formazione politica del Pd, il premier Renzi è intervenuto sulla questione. “Sulla scuola – ha detto il presidente del consiglio – abbiamo fatto un sacco di pasticci anche noi. In settimana c’è una cosa che dobbiamo fare: dobbiamo scegliere con il ministro Giannini il modello di concorso per la scuola”. “Una delle cose che dobbiamo fare – ha proseguito il premier – è scegliere con il ministro Giannini il modello di concorso che porterà 63.217 persone in cattedra”. “Uno dei temi in ballo – ha precisato – è mettere o meno una o due domande di inglese e c’è una discussione vera e accesa. Sembra una piccola cosa, ma andarla a cambiare potrebbe portare un prof di matematica a essere bocciato pur essendo molto in gamba”. A margine del loro incontro il premier Renzi e il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, si sono trovati concordi nel rispettare le tempistiche per riuscire ad immettere in ruolo i 63mila docenti vincitori già a settembre 2016, come più volte promesso.

Al momento, sono due le opzioni in ballo:

1) da un lato, la possibilità di dimezzare, venendo così incontro alle richieste avanzate dal CSPI (Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione) e da alcuni sindacati, il numero delle domande in inglese;

2) dall’altro, invece, si prospetta la soluzione di intervenire sul valore che verrà attribuito ai punteggi da assegnare a questi due quesiti rispetto all’insieme delle domande.

La questione, ancora aperta, hanno fatto sapere dal MIUR, dovrebbe essere già chiusa oggi o al massimo entro la giornata di giovedì.

Nel merito della questione, anche i sindacati hanno manifestato contrarietà sulla possibilità di poter sostenere la valutazione sulla base delle prove di lingua, peraltro, mai richieste nel profilo culturale e professionale dell’attuale docente. Ancora una volta, come se non fossero abituati, gli aspiranti docenti dovranno pazientemente attendere.

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