Situazione inaccettabile: docenti precari ancora senza stipendio da settembre.
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.”
Questi i principi sanciti negli articoli 1 e 36, della nostra Costituzione. Eppure in questo momento i menzionati principi fondamentali sono disattesi proprio dal Ministero dell’Istruzione.
Da settembre centinaia di supplenti attendono invano lo stipendio. Le retribuzioni degli insegnanti precari sono, infatti “sospese” in attesa di una verifica della “capienza fondi”. Sono molti i supplenti che, a quadrimestre inoltrato, non han ancora ricevuto lo stipendio per i mesi di lavoro prestati.
Le segreterie delle singole scuole sono inermi davanti a questa situazione e non possono fare nulla poiché da quest’anno tutto il sistema dei pagamenti dei supplenti è stato centralizzato dal MIUR che ha aperto un canale dove gli istituti devono inserire le autorizzazioni al versamento delle mensilità. Peccato, però, che questo canale sia da tempo chiuso proprio per la necessità di verificare la copertura finanziaria al Ministero delle Finanze.
Tutte le OO.SS. di categoria hanno inviato al Capo di Gabinetto del Ministro e ai Capi Dipartimento Istruzione e Risorse una richiesta di incontro urgente in merito a due specifiche questioni:
• la mancanza di risorse per la copertura delle supplenze;
• e la persistenza delle disfunzionalità del sistema SIDI.
Due circostanze che, protraendosi ormai da tempo, lasciano un numero elevatissimo di lavoratori senza stipendio e le segreterie scolastiche in grave difficoltà gestionale. Si attende ora una risposta del MIUR.