Sale la febbre da concorso.
A soli tre giorni dalla pubblicazione in G.U. del calendario delle prove preselettive il nodo ancora da sciogliere per i tecnici del Ministero insieme ai direttori regionali è: dove li mettiamo? In un articolo comparso sul settimanale L’Espresso sembrerebbe che al ministero dell’Istruzione sta salendo la febbre da concorso perché non si saprebbe né come né dove fare la prima selezione. Ricordiamo che la prova preselettiva consisterà in un test di domande a risposta multipla erogato on line e pertanto ogni candidato occuperà un pc dove riceverà 50 domande scelte casualmente dal sistema elettronico.
Urgono pertanto non solo ambienti appropriati a contenere l’oceanico gruppo degli aspiranti docenti ma soprattutto trecentomila postazioni collegate, quando tutta la scuola italiana ha circa un milione di pc, ma sono sparsi in tutti i comuni e gli uffici. Tanto per dire: a Roma, dove ci sono oltre 30 mila candidati, le aule collegate non arrivano a 6 mila.”
Saranno costretti quindi a svolgere le prove a turni con molta probabilità anche con date a ridosso della settimana di Natale. La turnazione naturalmente dovrà interessare un arco temporale di breve entità poiché, un lasso di tempo notevole tra i primi partecipanti e gli ultimi innescherebbe inevitabili contenziosi dei primi che avranno appunto meno giorni per prepararsi rispetto a chi avrà inevitabilmente più tempo.
Tutto ciò con la considerazione che alla fine delle preselezioni e del concorso vero e proprio “solo uno su trenta riuscirà a entrare in classe.”
A tal proposito, l’amara costatazione dell’articolo dell’ Espresso è “quella lunga lista di aspiranti al concorso rivela una verità assai cruda: in Italia, anno 2012, ci sono 214.453 persone mature, uscite dall’università dieci anni fa e oltre, che bramano un posto nella scuola. Persone che in questi anni non hanno insegnato nella scuola pubblica, o che hanno fatto un altro lavoro e l’hanno perso, perfino dipendenti pubblici che aspirano alla cattedra e tentano il quizzone del ministro Francesco Profumo.”