Incarichi di supplenza addio?
Così come anticipato dalle OO.SS. della scuola intervenute il giorno 6 agosto al MIUR per l’informativa sulle supplenze per l’AS 2015/16 puntuale come ogni anno, gli Uffici Scolastici Regionali hanno ricevuto la nota Prot. n. 0025141 del 10.08.2015 avente ad oggetto “Anno scolastico 2015/2016 – Istruzioni e indicazioni operative in materia di supplenze al personale docente, educativo ed A.T.A..”
Durante la riunione le OO.SS. avevano fortemente contestato sia il metodo che il merito della bozza presentata, eccependo, in particolare, il fatto che si introducevano contenuti non propri dell’oggetto. In particolare, si contestava il fatto che si inserivano una serie di richiami solo a norme restrittive e penalizzanti per il personale, introdotte dalla legge di stabilità, e relative alle supplenze temporanee, di competenza dei dirigenti scolastici, e non degli USR, cui è indirizzata la nota. Rispetto alla bozza la nota diramata ricalca sostanzialmente le disposizioni dello scorso anno. Ma è sul tema delle supplenze che noi vogliamo porre l’attenzione. Saranno ancora attribuiti incarichi di supplenza a partire dal prossimo anno scolastico? E’ questa la domanda cruciale, in questa torrida settimana di ferragosto, che attanaglia i pensieri dei docenti precari alle prese con la presentazione della domanda di assunzione per le fasi B e C con scadenza fissata al 14 agosto. La questione infatti è particolarmente sentita da quanti hanno deciso, per vari motivi, di non produrre la domanda con la speranza di poter comunque continuare a lavorare con le supplenze. Speranza dicevamo ma soprattutto tanta incertezza che nemmeno una FAQ del MIUR ha dissipato così come riporta un’interessante articolo pubblicato oggi dal quotidiano Italia Oggi dal titolo “Supplenze fino al 31 agosto Addio dal prossimo anno” di Carlo Forte.
“Dal prossimo anno scolastico – riposta l’articolo – non saranno più attribuite le supplenze fino al 31 agosto, ma solo quelle fino al 30 giugno. L’amministrazione ha spiegato che i posti vacanti e disponibili (sui quali l’anno scorso sono state disposte circa 14mila supplenze annuali) non esisteranno più. Perché saranno tutti occupati al termine del piano assunzionale straordinario. Anche nel 2016/2017, sempre secondo il ministero, «con ogni probabilità non vi saranno posti vacanti e disponibili in molte province poiché potranno essere occupati dal personale già di ruolo nel 2014/2015 a seguito del piano straordinario di mobilità previsto dal comma 108 della legge 107/2015». Inoltre, l’amministrazione svolgerà concorsi con cadenza regolare e dunque tutti i posti vacanti e disponibili potranno in ogni caso essere occupati dai vincitori dei concorsi stessi, senza dunque che ne rimangano da coprire con supplenze. In conclusione, il fabbisogno di supplenti sarà più basso in futuro rispetto a quanto accaduto sino al 2014/2015, sarà limitato all’organico di fatto e sarà distribuito geograficamente in maniera diversa. L’amministrazione non ha spiegato in cosa consisterà la diversa distribuzione geografica”
Almeno a parole quello che si persegue secondo le intenzioni ministeriali è mettere la parola fine con il piano straordinario di assunzioni alla piaga del precariato dalla scuola. Con la considerazione che “in ogni caso– prosegue ancora Italia Oggi – il grosso degli incarichi di supplenza, sempre secondo i dati ufficiali avviene proprio sull’organico di fatto. Lo scorso anno, infatti, il ministero ha censito 103.767 incarichi in organico di fatto. E cioè sui posti non vacanti ma disponibili. Vale a dire, sui posti che non sono utili ai fini delle immissioni in ruolo. Resta da sciogliere, inoltre, il nodo del vincolo dei 36 mesi, imposto per legge al cumulo delle supplenze. Che non sembrerebbe in linea con la giurisprudenza della Corte di giustizia europea, secondo la quale il vincolo dei 36 mesi andrebbe applicato solo alla reiterazione dei contratti a termine per esigenze non temporanee. Su tale questione, peraltro, pende un giudizio di legittimità davanti alla Corte costituzionale, il cui esito necessariamente dovrà essere coerente con la sentenza della Corte di giustizia, che accoglie in pieno la tesi della Consulta, circa l’illegittimità della norma di legge che consente la reiterazione delle supplenze annuali (quella fino al 31 agosto) praticamente ricalcandola. Tesi incorporata in un’ordinanza di rimessione che porta la firma dell’allora giudice costituzionale Sergio Mattarella.”
In definitiva è chiaro che le supplenze saranno ridotte notevolmente e che tale consapevolezza non farà che aumentare le incertezze e dubbi degli indecisi sulla presentazione della domanda in scadenza venerdì soprattutto per quei docenti che dopo la Fase 0 e A ora si trova nelle prime posizioni delle rispettive graduatorie.